Fuga di latte

26 settembre 2016

All’età di meno due mesi dalla mia nascita evasi dal grembo materno calandomi dal cordone ombelicale, una cosa da sbellicarsi dalle risa. Purtroppo fui beccato dalla polizia sanitaria e venni processato per direttissima. Mi avrebbero dato due mesi col condizionale, se non fosse stato che vomitai sulla cravatta del giudice di turno, che con tono imperativo dispose per gli arresti domiciliari con l’obbligo di residenza nell’utero di mia mamma. Mi annoiavo tremendamente, ma il peggio era non avere sigarette da fumare. Passavo il tempo sbirciando la tivvù tra le cosce di mia madre. Trascorreva le giornate senza far niente sulla sdraio, tranne quando bussava alla porta qualcuno. Lei urlava “è aperto” e di solito entrava il lattaio o l’idraulico o il fattorino del macellaio o il sagrestano e mia madre diceva “quasi, quasi mi sdraio un po’ sul letto” e si alzava dalla sdraio. A quel punto qualcuno spegneva la luce e io tentavo di schiacciare un pisolino, ma finivo sempre per schiacciare un pistolino e l’uomo di fatica di turno bestemmiava tutti i santi del paradiso, andandosene sbattendo la porta tra le preghiere di mia madre di restare ancora un po’. Non c’era verso di convincerli e lei tornava a sedersi sulla sdraio a guardare la tivvù. A volte s’appisolava e io, sgrafignando il telecomando, cambiavo canale mettendo su una soap erotica, si trattava di solito della serie Un posto all’asilo nido. Non era male, peccato che vi recitavano attori un po’ troppo vecchi per i miei gusti.

Edipo Nascimbene

Le ganasce anteriori della mia “deux chevaux”

8 settembre 2016

Sono un tipo che va veloce, ma niente paura, perché le ganasce della mia auto sono gagliarde e assai mordenti. Tempo fa me ne andavo per la statale 65 a cento all’ora, quando la spia dei freni cominciò a lampeggiare dispettosamente. Cra-cra-cra sentivo provenire dal cofano anteriore. Bum-bum-bam e presi una bella sbandata! Mi fermai contro un albero col motore e il mio umore fumante. “Porcoupé,” imprecai. “Dovevo essere per le due in città e sono già le cinque, sono in un ritardo vergognoso.”
Riuscii a uscire dall’auto aprendo a stento la portiera incastrata. Una volta fuori mi stirai i muscoli e sgranchii le gambe, feci dieci flessioni poggiando le mani rattrappite dalla tensione sull’asfalto umido. “Umido?” MI chiesi, “ma siamo in piena estate con il sole allo zenit?” Mi annusai le dita e un profumo dolciastro invase le mie narici, “benzina” pensai ad alta voce. Aprii il cofano maleodorante. Una nuvola di fumo nero mi aggredì gli occhi e la gola, facendomi tossire selvaggiamente e… “per la berlina, ma chi ha infilato la mazza dell’ombrellone fra le ruote come uno stuzzica ganasce?” Mi chiesi brandendo l’oggetto al cielo come una lancia. Presi la rincorsa e la scagliai tipo giavellotto al di là della siepe antistante, verso una fragolaia. Dopo pochi secondi un “aaargh” mi colse impreparato. Avevo colpito qualcuno? Quante domande, decisi di rispondere solo alla prima, “il figlio della sorella di mia madre, che è un gran casinista lui e le sue fissazioni di credere di essere mio cugino carnale, ma se sono vegetariano?” Rientrai nell’abitacolo e provai a rimettere in moto, cough cough burp bruuum vrooom vrooom vrooom coughe coughe coughe ecc., “santo cielo, è ripartita. Se mi sbrigo riesco ad arrivare per le sei all’appuntamento delle due. Un colloquio di lavoro. Quattro ore di ritardo per mettere subito le cose in chiaro.” Sgommai in retromarcia perdendo il paraurti, “fa niente, ne ho un altro di scorta in garage, rubato all’auto del mio vicino, una vecchia 127 sport parcheggiata lì da vent’anni.” Ingranai la prima e partii a tutto gas. In dieci minuti ero già a cento all’ora… beh, lo sprint non è proprio la caratteristica vincente della deux chevaux. Passai in terza senza calare la frizione, così… a orecchio, sentendo cantare i giri del motore. La lancetta del contachilometri balzò a centodiciassette all’ora, mentre cominciò a piovere a dirotto. “Ci mancava solo questa. Un attimo fa l’afa mi faceva sudare le meningi e ora sembra che il padreterno abbia tirato giù lo sciacquone.” La macchina ricominciò a sbandare paurosamente, “maledette gomme lisce, ma niente paura, avete mai visto ribaltarsi una deux chevaux?”
Axel Bijou

Ai miei tempi si giocava di rimpallo

31 agosto 2016

Ho la fantasia talmente allenata che appena mi soffermo a pensare comincio a sognare a occhi aperti un’esistenza frenetica, piena di storie, gente, feste, amori, sesso… Dopo di che mi restano tre cose da fare della vita: viverla, interpretarla, descriverla. La prima cosa è troppo impegnativa perché sono un pigro terminale, la seconda è troppo difficile perché a recitare sono proprio un cane terminale, la terza nemmeno a parlane figurarsi a scriverne, magari seduto a un terminale di computer, con tutte le sue funzioncine di copia e incolla, stacca e attacca, piglia e molla, scova e schiatta, ma nemmeno col mac sono capace di arrotondare un discorso che non quadra proprio mai, come un tubo che faccia acqua da tutte le parti, come condire l’insalata nello scolapasta e poi dire “manca di olio e sale.” Già, manca di sale, è sciapa, sciatta, sciagurata sciatalgia che mi prende tutte le volte che vado a giocare a calcetto. Ci penso tutto il giorno. Già l’attività agonistica mi mette ansia, non sono fatto per vincere, sono poco competitivo, ma poi ogni santissima partitella fra amici sono sempre il protagonista della serata. Già… in negativo, però. La gara mi mette in un tale stato di fibrillazione che vivo 90 minuti d’angoscia, al punto che per porre fine all’agonia butto la palla nella nostra porta. Sempre! Non riesco a farne a meno. È più forte di me: la paura di perdere è talmente grande che faccio di tutto affinché la mia squadra perda, una buona volta e per sempre. Una volta segnai tre autogol, uno persino dalla rimessa laterale, tirando la palla direttamente nella nostra porta con le mani, mentre il nostro portiere era quasi a centrocampo per aiutare il resto della squadra a cercar di rimontare un pessimo risultato, visto che già perdevamo due a zero e per demerito mio. Non vi dico poi le litigate con i miei compagni di squadra. Tutte le volte devo arrampicarmi sugli specchi a mani sudate. Quant’è difficile riconquistare la loro fiducia, promettere d’impegnarmi di più, di non fare più cazzate, di non regalare la partita agli avversari, che poi ci sfottono tutto il tempo sotto le docce, con gavettoni di piscio, cartocci di merda nelle borse delle tute, scarpe ficcate nei cessi con tanto di sciacquone tirato a ripetizione. Non vi dico i vestiti che fine fanno, poi… la maggior parte delle volte ci tocca uscire dagli spogliatoi nudi come vermi, persino in inverno con cinque gradi sotto zero, senza nemmeno la possibilità di asciugarci i capelli per via che troviamo sempre i fili tagliati dei phon, al meglio sotto il rubinetto con l’acqua aperta a manetta. Superare il cortile del campetto è la cosa più difficile, perché è circondato da palazzi e quegli stronzi dei nostri rivali ci aspettano e all’improvviso ci sparano i fari in faccia e strombazzano con i clacson. Noi non capiamo più nulla, accecati dalla luce abbagliante diventiamo facili bersagli in movimento per tutta la gente che si affaccia ai balconi, ci vede tutti nudi nel bel mezzo del piazzale e comincia a tirarci addosso di tutto: scarpe vecchie (che in parte recuperiamo per indossarle e ripararci i piedi dai cocci di bottiglia che di lì a poco dissemineranno il terreno), bottiglie di vino di pessima qualità (piene), piatti e bicchieri (di quelli pesanti e infrangibili, tanto il giorno dopo scendono a recuperarli), piastrelle di rivestimento espiantate dalle facciate delle C.A.S.E. (Case Abitate Senza Essere, moduli abitativi popolari progettati dal celebre architetto Kenzo Piange), spranghe di metallo divelte dalle ringhiere, tavelloni, mattoni di cotto rosso, buste di scorze di cozze, pezzi di lavatrici, televisori malfunzionanti (di quelli pesantissimi vecchio tipo a tubo catodico, mica quelli leggerissimi tipo lcd a schermo piatto), cessi e lavandini falsi firmati, gatti randagi e piccioni (che ignari si trovano presso i balconi, vittime inconsapevoli di una strategia della tenzone all’ultimo sangue.) Il nostro, perso a fiotti come conigli tagliuzzati con la trinciapollo, in un lotta senza quartiere, abitando a due passi dalla superstrada che attraversa il vuoto assoluto, come le teste dei nostri antagonisti che terminano il loro show in un carosello di macchine mulinanti intorno a noi, riempendoci di sabbia e rabbia una bocca troppo amara per reagire seppur verbalmente, argomentando il nostro dissenso in maniera educata e civile, mentre ci piove addosso l’indicibile umano, arricchito dalle migliori espressioni semantiche emblema del protolinguaggio del terzo millennio: il malaviliota, ma la frase che più ci esaspera è “zuzzusi, ghiat’a’ fa’ e’ ricchiune a n’ata parte!” Senza nemmeno conoscere le nostre abitudini sessuali e il resto della serata passata da parte di un paio di noi a domandarsi “ma come cazzo hanno fatto a saperlo se non ho ancora deciso di fare coming out?”

Alfredo Barnelli

In una serataccia degenere, no no… del genero anzi, del genere

27 agosto 2016

Insomma: a las cinco de la tarde

In una serataccia del genere… ma che serataccia, climaticamente parlando intendevo, dopo una stressante giornata in prima fila a ciondolare in prima persona a cercar di vedere tutte le anteprime possibili della prima grande edizione della “Grande Frittella”, trasposizione al femminile del già più famoso programma di genere singolare maschile il “Grande Fruttolo”, primo reality dessert che consiste nel chiudere, in un barattolo fino alla scadenza, un miliardo di bacilli assolutamente vivi, programma desisamente sottovuoto spinto in onda sul primo canale… mi sono ricordato di questo blog di letture e mi sono scapicollato per venire qui con un ritardo accettabile, beh… almeno affettabile, un po’ affettato nei modi, ma sicuramente affiatato per la gran corsa. Tutto questo alle cinque del pomeriggio… a las cinco de la tarde, come componeva il sommo poeta Fede nel Rigo di Grasso d’Orca.

Venendo, ho perso un po’ di tempo a osservare le persone che guardano le vetrine o meglio, guardavo le persone osservare le vetrine quando un tipo mi guarda di scatto osservando in uno slang decisamente forbito:“ma che tiene a’ guardà? Manco ca’ io fusse o’ spasso de ll’otta a sera.”
“Cazzo, già le otto” ho pensato. Alzandomi il bavero del giubbotto ho tirato dritto senza esitazione, incurante dei vari “bucchine e’ mammeta” che mi sibilavano accanto agli orecchi. A proposito di orecchi: ricordate l’orecchio dell’altrettanto grande poeta male detto Arturo #¶§*^$¥? (ma che razza di nome incomprensibile, è proprio di difficile pronuncia) o meglio, tornando sui miei passi letterari, ricordate il resto del suo corpo, che purtroppo è ancora in mano ai banditi? “Ma dove voglio arrivare?” Mi chiedo mentre mi sono giunte notizie che gode di ottima salute, ovvero che è più in carne che ossa. Ci è anche arrivata un’altra busta contenente una scaloppina al sangue, con tanto di mittente indicato sopra, ma i poliziotti che curano le indagini hanno detto che non conviene appurarne il luogo, tanto sarà sicuramente falso, una vera purea depistante. Quale malvivente spedirebbe un pacco con tanto di nome e cognome e sede del proprio gruppo di terroristi? Ho anche verificato l’indirizzo sulle pagine gialle e, in effetti, corrisponderebbe a una strada vera. Poi ho chiamato il 1284 e il recapito corrisponde al covo del fatidico gruppo: M.a.C.O.M.E.M.a.i.: Movimento anti Colti Omosessuali Meglio Essere Maschio analfabeta ignorante.
Ho anche telefonato e chiesto di Arturo e qualcuno mi ha risposto dicendomi che era sotto la doccia e non poteva venire a telefono. Ma se la polizia smentisce…
Comunque, dopo daremo un’occhiata al pacchetto così mi direte le vostre impressioni, mi renderete note le vostre opinioni, mi racconterete della vostra vita da ragazze/i smaniose/i di darla/o via a qualche idiota/a… o no? Mah!

Dunque, veniamo a noi, state per assistere all’Nma nettura di noesie e nacconti nrevi. Due o tre cose fondamentali: la lettura è aperta a tutti, chiunque abbia voglia di leggere qualcosa di nostro può venire qui al video a farlo. Non bisogna registrarsi al sito, non c’è nessuna scaletta da seguire, non bisogna iscriversi in nessuna lista o partito, non bisogna convertirsi a nessuna religione. Non siamo una setta ma molti, molti di più. L’unica cosa che vi chiediamo è un po’ di buon senso, elemento di cui siamo totalmente sprovvisti e se ce ne date cinque o sei etti ve ne saremo grati da qui all’eternità.

Beh, buona lettura a tutti

Flà Uto Diesis

Uomo, sveglia! Ogni anno il 2 novembre… cioè no, il 20 aprile…

19 agosto 2016

… verso le nove e zero tre, ora ufficiale della rete, noi del gruppo Cyberflaneur ci dedichiamo alla stagione, più o meno propizia, del reading di poesie e racconti brevi, che è poi quella cosa incomprensibilmente noiosa che vi sta capitando di leggere in questo momento, navigando su questo bel sito che ci ospita. Al quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti per il coraggio dimostrato nell’accogliere le voci nuove del panorama artistico letterario del vicolo di fronte. Ebbene si, abitiamo tutti in quella casa in prossimità del server. All’ultimo piano, con le persiane verdi e i vasi di gerani. Giusto, proprio lì.
Stanchi di declamare le nostre poesie, affacciati al balcone tentando di elevarci spiritualmente nonché astrarci sul piano dell’arte… beh, più che piano direi  pianerottolo, siamo scesi d’abbasso attratti dalla fame… ehm… dalla fama, che questa occasione sicuramente procurerà a ciascuno di noi. È vero! Si, abbiamo sempre rifiutato di accettare qualsivoglia compromesso e venderci al miglior offerente. A trovarlo… il sublime gusto della poesia alta con la ‘P’ maiuscola e tutte le altre minuscole lettere ad acclamare un nuovo modo di fare arte. Che da anni mettiamo da parte senza ricavarne un ca.. ehm, un canto, un’ode, una… una cosa ‘e sord… sordi, al richiamo della gloria, noi verghiamo col sangue i nostri versi.

Noi, che mangiamo solo pane e arte o meglio: pene e arte. Le pene del poeta. E che pene, grosse così che penetrano nel nostro cu… cuore pulsante di passione e ardore, pene che ci trattengono in vita, evitando di farci ingrassare, snelli come acciughe sotto sale, sale… la fame… ehm, la fama, ma… scusate, se mi sento poco bene! Sono tre giorni che non mangio per dedicarmi anima e corpo alla stesura del mio ultimo racconto che, di qui a breve, avrete la gioia di leggere. Fermi! Colgo dai vostri sguardi sul video la paura di dover condividere con noi il peso dell’arte, un macigno troppo grande da sopportare da soli, chiusi in due camere e cucina ed eccoci qui, quindi, a darvi il benvenuto all’ennesimo “Reading di poesie e racconti brevi”, lettura aperta a tutti, senza né scaletta né censura, basta rispondere al richiamo di “chi clicca, chi clicca”, presentarsi al proprio computer e leggere le nostre cose.

Alla fine della lettura, se volete, lasciate pure i vostri commenti, così diventerete Commentatore, già alla vostra età e se i commenti saranno positivi, i nostri scritti andranno letteralmente a ruba: come due settimane fa, quando abbiamo ricevuto a casa la visita dei ladri. Non trovando nulla di valore, hanno usato le nostre pagine per pulirsi il fondo dell’anima dopo aver lasciato al centro della stanza il meglio della loro produzione intellettuale. Un bel pasticcio!

Jack di Flanella

Ragazzi, ma vi ricordate la… “Cendomilalire”?

11 agosto 2016

Basta con le lamentele, basta con i vittimismi, basta con i moralismi. Siamo nel II millennio e nel mondo tutto va bene! Viva l’ottimismo nella vita, che è anche il profumo della vita. Oddio, io un certo olezzo l’avvertirei, ma no! Bisogna turarsi il naso e credere anzi, esser certi di aver un passato discreto, un buon presente e un ottimo futuro.
Guardare avanti senza tema, senza mai voltarsi indietro. Con i piedi nel presente e lo sguardo dritto e aperto nel futuro (lallallero lallallà). Anni di benessere, felicità, stabilità, sesso, droga e rock and roll… no no scusate, quest’ultimo pezzetto era un appunto dello scorso articolo… dicevo: benessere, felicità, stabilità per tutti i cittadini del mondo. Mai più guerre, tanto le stiamo facendo tutte preventive, in modo da anticiparci sul lavoro sporco per un futuro di… pace e amore frateli e sorele, che dio vi benedicaaa (da lassù insieme al Karo Lino).

Lettrici e lettori mi presento: sono Alf Brunelloni di Montalcioni, notare l’altisonanza del mio nome… nelloni… oni, ebbene si, il vostro spacciatore d’ottimismo. L’ottimismo sarà la vostra droga! Bastano poche iniezioni di Fiduciax, potente ottimizzatore vitale e il vostro futuro sarà roseo e paffuto come le guanciotte di un bambino appena nato.
Niente più pensieri tristi come, ad esempio, lo tzunami… un’iniezione di Fiduciax e… onde anomale? Sono cose che sono sempre accadute, si sa… le onde vanno e vengono. Oppure, tanto per guardarci intorno… le stragi di camorra? Un’iniezione di Fiduciax e… eeeh, ma che volete, da che mondo e mondo sono cose sempre accadute, è la natura: prede e predatori, prendetevela con Darwin. L’effetto serra? Una pera di Fiduciax e… sono cose che si ripetono ciclicamente dall’alba dei tempi, l’uomo con l’inquinamento e la deforestazione non c’entra nulla. Non c’è problema. Come le glaciazioni, anche quelle erano colpa dell’uomo? Ma se nemmeno c’era. No, sono cose che ci sono sempre state. Cicli che vanno e vengono. Come l’euro: c’è sempre stato. Non è stato raddoppiato nessun prezzo lasciando gli stipendi tali e quali, ma quali? Come? Cosa? L’euro c’è solo dal 2002?

Mumble mumble, già. Effettivamente prima l’euro non c’era. Infatti… ragazzi, ma vi ricordate quando prima c’era la… Cendomilalire? Massiii, quando in tasca avevi la… Cendomilalire e stavi a posto per un mese. Te la coccolavi, te l’accarezzavi, non la cambiavi mai e, quando finalmente ti decidevi, la cambiavi ad esempio per acquistare qualcosa che costava quattromila lire, e ti davano di resto novantaseimila lire. Tutte quelle diecimilalire: un malloppo. Poi tutte quelle millelire. Camminavi con la tasca gonfia. Altro che certezza del futuro. Quando avevi in tasca la… Cendomilalire ti sentivi in grado di programmare, decidere, scegliere. Aaah ragazzi, la… Cendomilalire, ma ci pensate adesso: non esiste una moneta con eguale valore. Parlo di valore sia economico che concettuale. La… Cendomilalire, quando ne spendevi la metà, ti restava la… Cinquandamilalire, ma scherziamo? Avevi fatto di certo un acquisto importante e ne avevi ancora da riempirti le tasche. Eeeh ragazzi, ma vi ricordate la… Cendomilalire? La moneta di adesso, l’euro, non ti basta per nulla. Svanisce. Non ti basta nemmeno per drogarti a dovere. Invece prima la… Cendomilalire, ti drogavi in gruppo. Quegli sballi settimanali. Ti facevi le scorte di maria con la… Cendomilalire, quelle balle di fieno…

Sono un po’ affranto, come stanco. Ragazzi, qui ci vuole una bella iniezione di Fiduciax. Bisogna tirarsi su le maniche anzi, la manica. Ecco che stringo il laccio emostatico, una bella tastatina per beccare meglio la vena, una bella iniezione di Fiduciax è quello che ci vuole. Ecco qui una bella fiala. Questa siringa dovrebbe bastare. Una forte dose per appianare tutti i problemi. Ecco, è pronta, ora una bella punturina. Acc, un po’ di difficoltà. Stasera non sono molto in vena. Ecco qua, et voilà. Aaah, già sento un netto miglioramento. La fiducia entra in circolo. Ecco che la sento salire. Fra poco ci sarà il flash nel cervello. Ecco che sale, eccola che fa effetto. Siii, l’euro c’è sempre stato. Mi ricordo, da quand’ero piccolo. Certo, l’euro! Questi bei cinquandeuro, che quando esci ti durano… pensate: tutta la serata. E poi il giorno dopo ce ne vogliono ancora, e ancora, e ancora. Oddio ragazzi, ma ricordate quando invece c’era la… Cendomilalire? La… Cendomilalire, sigh… non mi basta nemmeno più un’iniezione di Fiduciax. Ragazzi la… Cendomilalire, ma dove la vediamo più la… Cendomilalire?
Basta! Non ho più voglia di far nulla…

(Intervento d’incoraggiamento da parte dei lettori) d’accordo, va. Tanto dopo mi posso sempre fare un’altra iniezione di Fiduciax… si, vabbè. Comunque, benvenuti al Reading Cyberflaneur, libera lettura di poesie e racconti brevi pubblicati dagli stessi autori. Al richiamo di “chi clicca, chi clicca” chi lo desidera può sedersi davanti al video e leggere i propri post. Senza né scalette né censure.

Speriamo che vi alziate da qui più ricchi di quando vi siete seduti. Ricchi? Ragazzi… ma ricordate quando c’era la… Cendomilalire? Perché con la… Cendomilalire… e che ve lo dico a fare?

(Intimazione da parte dei lettori ad andare avanti) d’accordo, a tutti i lettori offriremo una bella iniezione di Fiduciax per scacciare i brutti ricordi. Anzi, un goccetto di Estratto di Pillole di Fiduciax.

Ragazzi, ma vi ricordate la… Cendomilalire?. Beh, buona lettura a tutti.

Alf Brunelloni

Getta la maschera!

5 agosto 2016

CyberMask

Niente paura, se farete quel che vi dirò di fare, nessuno si farà del male. Sono dalla parte dei giusti, solitamente i più forti. Ho il volto mascherato per proteggere il mio anonimato e voi tutti. Qualora venissi riconosciuto, la mia sicurezza andrebbe in vacca e la vostra incolumità pure. Voi non lo sapete, ma c’è chi trama perennemente contro di voi e noi siamo qui per impedirglielo, che vi piaccia o no, per tutelare il giusto ordine delle cose. Il nostro ordine delle cose. Beh, le nostre cose. Anche noi abbiamo le nostre cose, che credete. Per esempio una cosa nostra… ma bando alle ciance.

Tu Robby, controlla l’uscita e tu Bobby, vai di fuori a controllare la strada. Come? Fuori fa freddo, Bobby? Sei o non sei un soldato, Bobby? Vai… per piacere, che non abbiamo un minuto da perdere. Si si, lo so, che a te tocca sempre fare il palo, ma è che sei alto e vedi meglio di tutti se viene il nemico. Come? Perchè non chiedo a Toddy di andare a fare il palo? E dai, Bobby? Va fuori!

Merda, sempre le stesse lamentele, ma quando diventerete uomini davvero cazzuti e tu… Doddy, Doddy? Dove ti sei cacciato? Ah eccoti, come? Non ti piace esser chiamato Doddy? Dai, lo sai che i nomi di battaglia migliori erano finiti quando sei entrato nel nostro gruppo. Era rimasto solo Doddy e… cosa? Vorresti chiamarti Rambo? No Doddy, il tuo nomignolo va benissimo, è in sintonia con gli altri… eeeh? Il mio non è in sintonia? Perchè, cos’hai da dire se mi faccio chiamare Johnwaine? E ora muoviti! Tieni d’occhio il proprietario di questa bettola, Don Bachi di Seta, che ospita quest’associazione di inconcludenti, come si chiama… ah si, Riutugut, ah ah, che nome da femminucce: rutiguti, rutiguti.
Ah ah ah ah ah. Basta! Signore e signori, sono lieto di annunciarvi che… il mondo è in guerra. I neo adepti delle forze del male tentano di soverchiarci. L’impero li colpirà senza riserve. Raderà a zero le loro case come peli superflui. Sovvertirà le loro leggi. Invertirà le loro abitutini, ma non cambierà i loro costumi. Specie dopo il bagno di modo che, umidi, li renderanno preda di terribili raffreddori, minando così, dall’interno, la loro barbara civiltà.
Signore e signori, questa sera, come avrete capito dalla nostra libera e democratica occupazione, annunciamo la fine non della libertà di stampa, bensì della libertà di lettura. Basta! Con la libertà di leggere quel che vi pare. Da oggi in poi vi controlleremo e controlleremo ogni vostra lettura. E guai a chi si ribellerà. Se non leggerete quanto vi diciamo condanneremo a morte il vostro ideologo, che è nostro prigioniero. Eh si, avete capito benissimo. Si tratta del Grande Infame. Il “due di briscola”, ma che dico, l’”asso bastone” anzi, l'”asso bodoni”.  Eh già, l’incoercibile idiotologo male letto Arturo Cazzoleggi! È in mano nostra, prigioniero in un luogo segreto a pane e acqua, più acqua che pane. Anzi, solo acqua… tiepida per giunta.

Quindi, basta leggere. Sono già due anni, che andiamo avanti con questa tiritera. Ormai chi ci segue non ne può più, ma noi siamo insistenti: ne facciamo, dell’insistenza, una causa della nostra esistenza. Chi non insiste non esiste. Insisto? Quindi esisto! Noi affrontiamo con insistenza il problema dell’esistenza: ma Dio, insiste? L’insistenza di Dio non è materia scientifica, ma è una questione di fede. Bisogna aver fede se vogliamo avere una felice insistenza. Non c’è niente da fare, è da quando l’uomo insiste che è così. Quindi: insistere insistere insistere.
Tornando a bomba intelligente visto il livello di questa scritto, beh… l’ho redatto io, che oltre di letteratura mi occupo anche di pittura, scultura, musica non orchestrale, ma ancestrale, cioè suonata da un’ancestra musicale di sedici elementi, velieri di stuzzicadenti usati, statuine di molliche di pane a forma di pene. Come me, chiunque si reputi un artista con le palle, può presentarsi agli uffici della nostra segreteria e presentare domanda di assunzione di responsabilità. Chi supera le selezioni sia pratiche che orali e dopo un colloquio privato con qualcuno di noi dirigenti, in cui vi verranno poste domande personali anche di tipo morboso, tese a scovare nel vostro scabroso passato tracce di una probabile feconda insistenza, verrà assunto a tempo indeterminato con la qualifica di artista specializzato. Lo stipendio base si aggira intorno ai 1500 euro mensili lordi (si tratta di soldi sporchi) più le provvigioni, pagamento dei contributi pensionistici a parte. Il bando di concorso lo troverete alla libreria di Stato della Salute Mentale in via della Presa Per i Fondelli.
Tornando a bomba carta, anche se scrivo a computer, visto il tema di questo scritto, faccio una promessa agli scrittori: sono stato tacciato di essere mono-tono nella lettura, senza particolari espressioni facciali. Le mie espressioni si contano sull’unico dito di un tale di mia conoscenza che, in un incidente di lavoro con lo schiacciasassi, perse nove dita delle mani. È vero, che siano gialli o romanzi di fantascienza, neppure un’emozione trapela dalla mia faccia. Impassibile! Impossibile? Dite voi?

Cyberflaneur, Flà per gli amici, Faccia di Cazzo per i nemici, Flaneuruccio di mamma sua per mia madre, Cicci per la mia donna, Ue’ Bello per la gente del quartiere, Ciao Caro per il mio giornalaio, Ma chi te sape per gli sconosciuti.

L’Uomo Nuovo non beve Vigliacchina!

1 agosto 2016

UomoNuovo

È con nostro sommo piacere che vi annunciamo: l’affermazione dell’Uomo Nuovo.

Correggiamo il tiro: l’affermazione dell’”Uomo Nuovo” come maggioranza dissoluta. Ancora: l’affermazione dello stile di vita dell’Uomo Nuovo a stile di vita nazionale. Uno stile di vita gagliardo, sfacciato, arrogante. Al passo coi tempi. Alla moda. Unico. Entra anche tu a far parte del club dell’Uomo Nuovo. Nessuna regola da rispettare e strada sgombra da vincoli verso l’arricchimento personale.
Pausa: qualche secondo d’imbarazzo strisciante. Nella nostra vita siamo sempre stati libertari: rompiamo gli schemi, smontiamo tutto e reinventiamo la società. Cazzo! E ora? Un sottile senso di moralismo subdolamente invade il nostro pensiero. Che siano gli anni che passano? Boh! Guardiamo al passato e vediamo guerre, sofferenza, miseria. Guardiamo al presente e vediamo guerre, sofferenza, miseria. Uguale! Eppure la sensazione che oggi la situazione sia peggiore non ci da pace. Ma cos’è?
Ma si, la risposta al nostro quesito è tutta nelle prime righe: l’affermazione dell’Uomo Nuovo, e noi non ne facciamo parte! Semplice. Anni e anni  di dipendenza da Vigliacchina. potente droga sintetizzata dalla Kaiserslauter, diretta concorrente della Bayer produttrice, dal lontano 1898, della già tristemente famosa Eroina, ci hanno completamete debilitato nel corpo e nello spirito. Perché ci vuole coraggio a entrare a far parte del club dell’Uomo Nuovo. Mah, sembrava semplice. Faccio un esempio: abitando in periferia, ogni mattina prendo la tangenziale perennemente bloccata. Bene, sono in fila, a destra si devia per le varie uscite che aprono ampi spazi di asfalto libero al movimento e all’intraprendenza dell’Uomo Nuovo. Vrrooom e uno, vrrooom e due e poi tre, fanno a gara per allentare di qualche metro la costrizione della coda. Libero sfogo alla libera iniziativa. Chi è in errore sono i sempre meno retrocessi a nuova minoranza dei tossici da Vigliacchina. “Che fate li, fermi in coda. Approfittate delle opportunità che la vita vi offre: pecoroni. Siate intraprendenti, affermate la vostra superiorità.”
La tangenziale è un piccolo esempio. Del resto di furbi al volante ce ne sono sempre stati, ma prima li si additava e c’era il richiamo al: Serrare le fila! Ora ci si fa da parte per far passare l’Uomo Nuovo. “Prego, si accomodi lei che può, io resto qui a farmi l’ennesima pera di Vigliacchina.”
Che volete, le ricchezze sono li alla portata di tutti. Le risorse basta coglierle beh, almeno prima che si esauriscano del tutto.

Cyberflaneur

Farneticazioni di un povero figlio di papi.

25 luglio 2016

FiglioDiPapi

Occhio! Occhio agli sguardi altrui. Occhio agli sguardi pieni d’invidia. Agli sguardi del prossimo, del vicino, del lavavetri al semaforo, che osserva la mia fuoriserie. Più che sguardi direi occhiate, occhiatacce malevole. Invidioso… e leva quelle manacce zozze dalla mia macchina. Assassino portatore di malattie, magari la suina. Col cazzo che apro il finestrino per darti qualcosa. Nullafacente, ma va a lavorare, va. Come me che sono “capitano d’industria” io! E lavoro dalla mattina alla sera. Cazzo! Le undici… e levati di torno che vado di fretta.

Il tempo è denaro, ogni minuto che passa sono soldi che perdo, ma che guadagno. Ah ah ah, mica come te che perdi e basta il tuo tempo al semaforo, ma fa come me, mi sono fatto da solo, io! C’ho le palle, io! Perepeeeee… scansati che ho la riunione col babbo. Sono ricco, io! E che volete farci, non è mica da tutti. È da me, mica da te, o da voi perditempo. Sono ricco, ricco e stressato. Con tutti i problemi che ho. Con tutte le attività che gestisco. E dò pure da mangiare a tutti voi: cococò e cocoprò del cazzo. Non avete voglia di lavorare. E io… ZAC! Vi licenzio, non vi rinnovo il contratto.

Ah ah ah, quanti problemi. A mezzogiorno ho un appuntamento con il mio consulente antistress. Faccio un po’ di meditazione, due massaggi… occhio! Oscio, il mio guru mi fa praticare i suoi insegnamenti. Guru, gurino caro, mi fanno incazzare. “Rilassati mio caro, segui gli insegnamenti di Oscio, la nostra guida e firma quest’assegnuccio.” Guru caro, lo faccio. Faccio quel che poscio. Guruccio, ti adoro e ti onoro e con gli insegnamenti di Oscio mi rilasso a più non poscio.

Respiro Tantrico e Energy Work. Ora che hai cominciato a sciogliere i tuoi blocchi fisici e mentali, sei pronto a studiare le dinamiche del movimento energetico dal sesso al cuore. Esplora le polarità energetiche delle qualità vitali del maschile e del femminile riflesse nel tuo respiro: il fondersi di queste qualità ti consente di respirare in amore. È il ritmo stesso della vita.
Respirare nell’amore per te stesso dà una naturale accettazione del tuo corpo. “Ma vedi quello quanto è negro.”
Respirare nella passione espande i tuoi sentimenti d’amore fino all’incontro intimo con l’altro. “Oè, scansati che mi graffi il paraurti.”
Respirare nella compassione ti permette infine di essere un illuminato, in amore con l’esistenza. “E quanti ne esistono di stì stranieri.”
Respira, respira… hanf hanf hanf, perepeeee… e levatevi di torno cialtroni che devo andare a rilassarmi. Oscio, mio caro Oscio, ma com’è che con tutto stò respiro orgasmico ce l’ho sempre così moscio? Oscio, mio caro Oscio, fa che il mio conto in banca non sia mai in roscio. Oscio, mio caro Oscio, più medito e più in cuor mio son fascio. Oscio, mio caro Oscio, più divento ricco e più il paese è allo sfascio.

Ah ah ah, ve la farò pagare, vi farò cagare. Poveri di merda che camuffate la vostra arroganza in disperazione e chiedete sempre soldi, soldi, soldi. Da me non avrete un centesimo. Io i soldi li dò a “Sananda Gurudehva”, il mio guru spirituale, che mi fa sentire tanto buono e in armonia con gli altri: accattoni, disoccupati, negri, zingari, terroristi, senzadio o con il vostro dio di merda, solo il nostro dio è Dio con la ‘D’ maiuscola. Nostro Signore Dio Denaro! Un Dio bianco, pasciuto, che impera tramite i suoi emissari e noi, “Ricco Popolo Eletto”, inculiamo le vostre vite rose dal caos.

Cyberflaneur

La presa per il culo!

1 Maggio 2013

ImmagineA questo punto odio il PD più di Berlusconi! Per 20 anni, a noi che votavamo alla sua sinistra o per il partito più a sinistra nel centro-sinistra, ci hanno colpevolizzato sul “voto utile per sconfiggere Berlusconi”, distruggendo sistematicamente la sinistra in Italia. Era solo strategia dell’ala democristiana, ora maggioritaria nel PD, per allearsi con il PDL. Perciò non è mai stata fatta una legge sul conflitto d’interessi, una legge anticorruzione, una seria riforma della giustizia, una vera lotta all’evasione. Ormai hanno gettato la maschera! Per ora il PD tiene, ma il suo futuro è una straziante scissione, a meno che non abbia sempre mentito anche l’ala riformatrice, cosa possibile, visto lo sconsiderato voto alla fiducia dei critici di tale scellerata alleanza, che ha consegnato nelle mani di Berlusconi l’Italia intera, con tutti gli italiani ormai asserviti ai suoi voleri e al suo potere senza limiti. Ora il PD proseguirà l’agenda Monti e cambierà la legge elettorale, che sarà anti M5S e totalmente a favore di Berlusconi, chissà… magari il presidenzialismo. Oppure, alle dimissioni di Napolitano, eleggeranno nuovo Capo dello Stato proprio il cavaliere, nel frattempo nominato senatore a vita. Detto questo, odio il M5S ancora di più! Aveva la reale possibilità, puntando su un governo PD-M5S di realizzare le leggi e le riforme di cui sopra, di votare per l’ineleggibilità di Berlusconi e farlo sparire per sempre dalla scena politica. Avrebbe potuto, in tale governo, mettere all’angolo l’ala democristiana del PD, tenere sulla corda l’intero partito con la spada di Damocle di togliere la fiducia al governo, piazzare nei ministeri fondamentali i propri cittadini eletti, abolire il finanziamento ai partiti, eleggere Rodotà a Presidente dello Stato, iniziare una lunga stagione di leggi per l’ambiente, rinegoziando gli impegni europei anzi, facendo dell’Italia il paese leader per una nuova Europa giusta, non asservita alle banche, ma al servizio dei cittadini. Insomma, applicare tutti i punti del proprio programma elettorale, tenendo a bada i peggiori del PD sfruttando il loro attaccamento alla poltrona e collaborando con i migliori sfruttando il loro impegno con l’elettorato. Sarebbe stato difficile, rischioso, ma tutto ciò poteva riuscire. Avrebbero dovuto allearsi con il diavolo e trasformarlo in un angelo, stando bene attenti a non farsi fregare, a non cedere alle lusinghe del potere per il potere, riuscendo a compiere un’operazione politica di cambiamento di altissimo profilo, cosa per la quale ci saremmo tolti il cappello e applaudito, riconoscendo loro che avevano ragione. Invece, il M5S ha preferito, in nome della coerenza del “non mi alleo con chi ha contribuito allo sfacelo del paese”, di stare all’opposizione. Cosa assolutamente legittima, siamo in democrazia, poi l’avevano detto in campagna elettorale, ma chi di loro credeva in un simile successo? Chi di loro credeva che potessero esser lì ad un soffio dal poter attuare l’intero loro programma, governando l’Italia? Tirandoci fuori da questa spaventosa crisi verso una socialmente giusta crescita economica? Hanno detto no. A questo punto il loro obiettivo non mi è chiaro: pensano, alle prossime elezioni, quando il potere di Berlusconi si sarà ancora di più rafforzato e il suo partito cresciuto ancor di più, di raggiungere il 50 e 1% per governare da soli? Facciamo un po’ di matematica politica: per raggiungere tale percentuale dovrebbero prendere tutti i voti del PD, ma l’ala democristiana ora maggioritaria se ne terrà almeno dal 10 al 15%, magari alleandosi con la formazione di Monti, quindi il M5S riuscirà a erodere, se va bene un 10%. Altri voti potrebbero provenire dall’astensionismo, ma ciò è un’incognita. Sempre che l’attuale percentuale sia mantenuta tutta, se cioè tutti gli elettori del M5S riconfermeranno il voto. Inoltre, una parte della sinistra superstite confluirà nella nuova formazione prospettata da Vendola, cui aderirà l’ala riconducibile a Rivoluzione Civile di Ingroia. Il PDL avrà un balzo in avanti come già si evince dai sondaggi e si ricompatterà ulteriormente. Basterà a raggiungere la maggioranza assoluta? Ma poi, è auspicabile in democrazia che un partito prenda la maggioranza assoluta e governi da solo? Perché il M5S ora, per coerenza, non potrà mai allearsi con nessuno dei vecchi politici, anche se questi fondassero partiti con nomi nuovi. Bisognerebbe auspicare la nascita di formazioni politiche completamente nuove e vergini, alla stregua del M5S, ma il successo di tale movimento non è partito dl basso, esso è stato enfatizzato dal megafono di Grillo, personaggio famoso che ha attratto un consenso così grande. C’è all’orizzonte politico un personaggio simile? Non ne vedo, anche perché occorrerebbero anni affinché si ripeta un exploit simile. Ergo, secondo me il M5S e, ahimè, l’Italia intera ha perso un’occasione irripetibile. Unica e rara nella storia delle democrazie moderne. E quando ricapiterà più? Secondo voi dell’M5S perché Berlusconi ha fatto di tutto, fino a umiliarsi pubblicamente, obbligando tutti i suoi lacché a seppellire l’ascia di guerra e a blandire vergognosamente il PD pur di fare l’alleanza di governo con loro? Perché Berlusconi temeva come la morte che il M5S si alleasse con il PD formando l’unico governo possibile, da qui per la sua eternità, capace di decretarne la fine, per un reale e decisivo cambiamento dell’Italia. Buona realtà a tutti, poteva essere un bel sogno!


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: