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Il muro bianco n. 4

8 ottobre 2016

Ero lì a osservare la mia crepa nel muro preferita, quando un “ping” rimbalzò dalla rete sul tavolo dei miei pensieri. Mi posi una domanda del tipo: “pongo o non pongo attenzione al ping? Pongo!” decisi e m’avvicinai al computer in stand-by spingendo, con un colpo di talloni, la mia sedia da ufficio a rotelle girevoli. Resuscitato il computer da un sincopato screensaver, risposi in push al supposto servizio di posta elettronica. Era l’arrivo di una strana email ad aver stimolato il mio intorpidito udito. Con il mio dito di maggior gradimento, l’indice, feci roteare la rotella del mouse per darle un’occhiata. L’oggetto dell’email m’incuriosiva seppur non credo mai, come non credetti allora, alle soluzioni offerte dai soliti noti sconosciuti, ma “Scopri il metodo per sanare le crepe della tua mente” m’attrasse e istintivamente cliccai il link per aprirla. Spam! Apriti cielo: un virus diabolico, in modalità wireless, si abbattè sulla mia parete del temporale, causandomi un tornado di emozioni. Immediatamente pingai in rete, attraverso i maggiori motori di ricerca, una richiesta d’aiuto rivolta a tutti gli internauti. Mi sfogai con un post di protesta sul mio blog, ma il computer s’impallò e fui costretto a reinstallare il sistema. Formattai l’intera memoria, non prima di aver fatto il backup dei miei ricordi. Scevro da ogni recondito pensiero, con uno scatto del metatarso tornai a vivere per metafore.
Mi rimisi seduto a rimirare il muro, bianco senza tuorlo d’uomo.

Beh, ormai tutti sapete come la pensiamo in questo blog!

17 Maggio 2010

Dico a tutti che fareste meglio a fare altro.

Smettetela di darci retta, più o meno mensile. A noi che siamo un’associazione culturale d’idee. V’invitiamo a darci il cinque, che poi per mille fa un bel cinquemila. Lo useremo tutto in sostanze proibite. Noi siamo un gruppo aperto a collaborazioni esterne e contributi vari. Oboli, riconoscimenti in danaro, paghette settimanali nonché vitalizi fino ad mortem (SUA – Sulle Unghie Aguzze.) Accettiamo solo banconote di piccolo taglio. Dopo passate alla cassa e consegnate tutti i vostri averi, ma anche tutti i vostri esseri. Vi guadagnerete un bel buffetto di simpatia sulle guance.

Fatti e strafatti i convenevoli del caso, passiamo all’argomento di questo post, che è poi il motivo per cui siete incappati su questo blog: illudervi, millantando giga e giga di credito virtuale, che qui si faccia (con che faccia, poi) cultura con la “Q” maiuscola. Poesie, racconti, magari scritti da qualche interessante personaggio un po’ bohemien, da qualche dandy che verghi con stile shakespeariano etti di sonetti, da qualche poeta da anni dedito all’alcool che oltre le sue poesie vi sputi anche la propria anima.

Invece, niente di tutto ciò. A stento qualche rima baciata, qualche congiuntivo azzeccato così… per caso, qualche parola buttata lì a casaccio in modo del tutto immotivato e frasi incomprensibili spacciate ignobilmente per… ah, ah, ah, poesia. Già, poesia con la “p” minuscola, ma talmente minuscola da essere scritta in corpo otto demicondensed. Vergogna! Dico a voi, ma che vi siete collegati a fare, cosa speravate di trovare? Beh, sapete che vi dico? State sprecando del tempo sicuramente spendibile molto meglio e che ci voleva? Bastava andare dal vostro pusher di fiducia, recarvi alla solita cantina… e si! A questo punto non vi resta altro che ubriacarvi, ordinando il vostro solito bicchiere e applaudire il conferenziere da bar di turno: clap, clap, clap ecc.

Spero per voi che vi siate infilati berrette di pura lana vergine per affrontare le valanghe di ghiaccio che a breve rovineranno sui vostri poveri occhi indifesi. Immaginiamo di vedere qualcuno di voi indossare occhiali 3D per proteggersi dalle nostre insulsaggini poietiche. Bah, non lo deploriamo affatto, tanto poi lo acchiapperemo e lo costringeremo a downloadarsi tutti i post precedenti. Ora siamo costretti a farvi una raccomandazione importante riguardo il menù a tendina alla vostra destra: non è il solito menù a tendina e non è possibile accedervi oltre. Delle cellule a raggi infradito di ultima generazione vi sezioneranno le dita qualora clikkiate per sbirciare oltre. Soltanto Ramira Bonilla, superdotata di speciali guanti in minoreitano espanso potrà, se e quando riterrà opportuno, clikkare lassù e andarsi a fare i fatti propri un po’ più online. Quindi badate: non clikkate lassù o sarà in pericolo una vita umana: la vostra.

E passiamo alle raccomandazioni di rito: è un libero blog di poesie e racconti brevi. Chi vuole può sedersi alla vostra seggiola e clikkare qui per leggere qualcosa di assolutamente nostro. Desideriamo che scopriate il nostro talento, che ci mettiate a nudo, che ci facciate abbandonare qualsiasi pudore, che ci facciate buttare tutto il sudore, il sangue, senza resistenze, senza ostacoli alla vostra gioia di essere puri e felici di raggiungere la salvezza assoluta sia in cielo che in terra che all’inferno. Insomma… meglio di una confessione dal vostro parroco di fiducia, senza nemmeno dover dire, poi, le solite preghiere di rito, ma solo raccomandazioni, come dicevamo prima, ecco.

Jack di Flanella

Benvenuti al Blog Cyberflaneur!

10 aprile 2010

Scheleton

Salve, mi chiamo Alfredo, Alf per gli amici, Alfier per i nemici con la pretesa di tender agguati tesi a meglio indagar sulla mia persona, lì a pensar di dar mele di santa regione (peccato per niente originale) desiderosi d’ncontrar me in strada, in autobus, in aereo, in ascensore, in moto, nel numero di sei o sette, supponendo di rombar intorno a me con stridente sgommar di pneumatici, rotear di catene, sfilar di cinture dalle fibbie di ghisa massiccia, brandir di mazze da baseball, agitar di pugni, minacciar di sferrar calci con saltellanti quanto umidi anfibi dalla inzaccherata punta di ferro.

Sono fra gli organizzatori di questo blog, che spero sia di vostro gradimento.
Io pratico un’antica disciplina orientale che denomino, per meglio intenderci nonché per comodità di traduzione dal sanscrito, la pratica dell’Assenza del pensiero palese oppure del Vuoto mentale anteriore. Ho anche raggiunto un livello niente male. Infatti, anche se raramente, riesco a raggiungere il quasi inaccessibile (per i comuni immortali) Picco del sottovuoto mentale spinto. Di solito, sembro un essere di tipo senziente, invece sono immerso nel Picco (notare la contraddizione in termini). È possibile che incontrandomi in un futuro plausibile io stia praticando tale disciplina. Tecnica che posso mettere in atto ovunque e in qualsiasi momento, per cui a prima svista sembro essere presente mentre, invece, sono nel centro della Latenza (anche questa è bella.) Nessuno se n’è mai accorto, ma vi svelo l’unico modo per appurare il mio stato mentale, cioè pronunciando ad alta voce l’arcaico termine di origine templare: illenras. Se io faccio finta di nulla e comincio un interessante discorso sul clima o sugli autobus che non passano mai, sono in stato di latente presenza. Se, altrimenti, mi gratto il lobo dell’orecchio destro, sono in stato di palese presenza. Se, tuttavia, mi gratto il lobo dell’orecchio destro, ma con l’indice sinistro beh, allora beccatevi il mio silenzio assenso.

Benvenuti al Blog Cyberflaneur! Blog di poesie e racconti brevi in epoca di vizi pubblici e vendite private. Libera lettura senza nè scaletta nè censura. I lettori sono invitati, al richiamo di “chi clicca, chi clicca”, al computer al cospetto di un video e alla mercè di un mouse a leggere, interpretare, sfogliare, leggiucchiare, divorare, analizzare, capire, cogliere, comprendere, vedere, navigare, intendere, valutare, intuire, indovinare, prevedere… tu, al di là del monitor con l’aria da intellettuale démodé, un verbo sinonimo di leggere? Bene! Ad apprendere i testi ovvero i parti della nostra fantasia corrotta di individui borghesi, che pur di darsi delle arie scrivono quattro cazzate, spacciandole per poesie e hanno anche la pretesa di pubblicarle al…

Tag Lyberclowner! Log di eresie e rendiconti grevi in spocchia di orifizi pudici e perdite stillate. Lucifera frittura senza nè paletta nè calura. I Lettoni sono eccitati, al ricamo di “ficca, ficca”, in boxer e reggipetto a un rodeo e alla mercè di una mousse a reggere, perpretare, spogliare, baciucchiare, zavorrare, banalizzare, carpire, togliere, compravendere, sedere, faticare, sottindere, salutare, diluire, orinare, pretendere… tu, al di là dell’horror con l’orticaria da maiale coccodè, un nerbo acronimo di friggere? Lichene! A baiadere i motupropri assesti annovero i sarti della lustra eutanasia condotta di residui marchesi, che pur di librarsi nelle arpie schivano quattro mazzate, gabbandole per amnesie e fanno anche l’impresa di sputtanarle al…

Blog Cyberflaneur! Blog di poesie e racconti brevi in epoca di vizi pubblici e vendite private.
Vendite private perché dopo anni di cause con i familiari, il team di Cyberflaneur ha leggittimamente ereditato i beni del grande, seppur magno, tuttavia eccellente poeta male letto, perchè di difficile interpretazione, Arturo Cazzoleggi, morto incidentalmente a un’asta pubblica perché battuto tre volte dal banditore.
Povero sé tapino, meschino, poverino tutto lì riverso sul banchetto dei pegni a gettar l’anima a dio non pria d’aver pronunciato le immortali e sibilline parole “ma che sfaccetta!” Mah, chissà cosa mai avrà voluto dire. Forse intendeva le mille sfaccettature del destino incognito.

Alfredo Barnelli


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