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In una serataccia degenere, no no… del genero anzi, del genere

27 agosto 2016

Insomma: a las cinco de la tarde

In una serataccia del genere… ma che serataccia, climaticamente parlando intendevo, dopo una stressante giornata in prima fila a ciondolare in prima persona a cercar di vedere tutte le anteprime possibili della prima grande edizione della “Grande Frittella”, trasposizione al femminile del già più famoso programma di genere singolare maschile il “Grande Fruttolo”, primo reality dessert che consiste nel chiudere, in un barattolo fino alla scadenza, un miliardo di bacilli assolutamente vivi, programma desisamente sottovuoto spinto in onda sul primo canale… mi sono ricordato di questo blog di letture e mi sono scapicollato per venire qui con un ritardo accettabile, beh… almeno affettabile, un po’ affettato nei modi, ma sicuramente affiatato per la gran corsa. Tutto questo alle cinque del pomeriggio… a las cinco de la tarde, come componeva il sommo poeta Fede nel Rigo di Grasso d’Orca.

Venendo, ho perso un po’ di tempo a osservare le persone che guardano le vetrine o meglio, guardavo le persone osservare le vetrine quando un tipo mi guarda di scatto osservando in uno slang decisamente forbito:“ma che tiene a’ guardà? Manco ca’ io fusse o’ spasso de ll’otta a sera.”
“Cazzo, già le otto” ho pensato. Alzandomi il bavero del giubbotto ho tirato dritto senza esitazione, incurante dei vari “bucchine e’ mammeta” che mi sibilavano accanto agli orecchi. A proposito di orecchi: ricordate l’orecchio dell’altrettanto grande poeta male detto Arturo #¶§*^$¥? (ma che razza di nome incomprensibile, è proprio di difficile pronuncia) o meglio, tornando sui miei passi letterari, ricordate il resto del suo corpo, che purtroppo è ancora in mano ai banditi? “Ma dove voglio arrivare?” Mi chiedo mentre mi sono giunte notizie che gode di ottima salute, ovvero che è più in carne che ossa. Ci è anche arrivata un’altra busta contenente una scaloppina al sangue, con tanto di mittente indicato sopra, ma i poliziotti che curano le indagini hanno detto che non conviene appurarne il luogo, tanto sarà sicuramente falso, una vera purea depistante. Quale malvivente spedirebbe un pacco con tanto di nome e cognome e sede del proprio gruppo di terroristi? Ho anche verificato l’indirizzo sulle pagine gialle e, in effetti, corrisponderebbe a una strada vera. Poi ho chiamato il 1284 e il recapito corrisponde al covo del fatidico gruppo: M.a.C.O.M.E.M.a.i.: Movimento anti Colti Omosessuali Meglio Essere Maschio analfabeta ignorante.
Ho anche telefonato e chiesto di Arturo e qualcuno mi ha risposto dicendomi che era sotto la doccia e non poteva venire a telefono. Ma se la polizia smentisce…
Comunque, dopo daremo un’occhiata al pacchetto così mi direte le vostre impressioni, mi renderete note le vostre opinioni, mi racconterete della vostra vita da ragazze/i smaniose/i di darla/o via a qualche idiota/a… o no? Mah!

Dunque, veniamo a noi, state per assistere all’Nma nettura di noesie e nacconti nrevi. Due o tre cose fondamentali: la lettura è aperta a tutti, chiunque abbia voglia di leggere qualcosa di nostro può venire qui al video a farlo. Non bisogna registrarsi al sito, non c’è nessuna scaletta da seguire, non bisogna iscriversi in nessuna lista o partito, non bisogna convertirsi a nessuna religione. Non siamo una setta ma molti, molti di più. L’unica cosa che vi chiediamo è un po’ di buon senso, elemento di cui siamo totalmente sprovvisti e se ce ne date cinque o sei etti ve ne saremo grati da qui all’eternità.

Beh, buona lettura a tutti

Flà Uto Diesis

Uomo, sveglia! Ogni anno il 2 novembre… cioè no, il 20 aprile…

19 agosto 2016

… verso le nove e zero tre, ora ufficiale della rete, noi del gruppo Cyberflaneur ci dedichiamo alla stagione, più o meno propizia, del reading di poesie e racconti brevi, che è poi quella cosa incomprensibilmente noiosa che vi sta capitando di leggere in questo momento, navigando su questo bel sito che ci ospita. Al quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti per il coraggio dimostrato nell’accogliere le voci nuove del panorama artistico letterario del vicolo di fronte. Ebbene si, abitiamo tutti in quella casa in prossimità del server. All’ultimo piano, con le persiane verdi e i vasi di gerani. Giusto, proprio lì.
Stanchi di declamare le nostre poesie, affacciati al balcone tentando di elevarci spiritualmente nonché astrarci sul piano dell’arte… beh, più che piano direi  pianerottolo, siamo scesi d’abbasso attratti dalla fame… ehm… dalla fama, che questa occasione sicuramente procurerà a ciascuno di noi. È vero! Si, abbiamo sempre rifiutato di accettare qualsivoglia compromesso e venderci al miglior offerente. A trovarlo… il sublime gusto della poesia alta con la ‘P’ maiuscola e tutte le altre minuscole lettere ad acclamare un nuovo modo di fare arte. Che da anni mettiamo da parte senza ricavarne un ca.. ehm, un canto, un’ode, una… una cosa ‘e sord… sordi, al richiamo della gloria, noi verghiamo col sangue i nostri versi.

Noi, che mangiamo solo pane e arte o meglio: pene e arte. Le pene del poeta. E che pene, grosse così che penetrano nel nostro cu… cuore pulsante di passione e ardore, pene che ci trattengono in vita, evitando di farci ingrassare, snelli come acciughe sotto sale, sale… la fame… ehm, la fama, ma… scusate, se mi sento poco bene! Sono tre giorni che non mangio per dedicarmi anima e corpo alla stesura del mio ultimo racconto che, di qui a breve, avrete la gioia di leggere. Fermi! Colgo dai vostri sguardi sul video la paura di dover condividere con noi il peso dell’arte, un macigno troppo grande da sopportare da soli, chiusi in due camere e cucina ed eccoci qui, quindi, a darvi il benvenuto all’ennesimo “Reading di poesie e racconti brevi”, lettura aperta a tutti, senza né scaletta né censura, basta rispondere al richiamo di “chi clicca, chi clicca”, presentarsi al proprio computer e leggere le nostre cose.

Alla fine della lettura, se volete, lasciate pure i vostri commenti, così diventerete Commentatore, già alla vostra età e se i commenti saranno positivi, i nostri scritti andranno letteralmente a ruba: come due settimane fa, quando abbiamo ricevuto a casa la visita dei ladri. Non trovando nulla di valore, hanno usato le nostre pagine per pulirsi il fondo dell’anima dopo aver lasciato al centro della stanza il meglio della loro produzione intellettuale. Un bel pasticcio!

Jack di Flanella


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