Dico a tutti che fareste meglio a fare altro.
Smettetela di darci retta, più o meno mensile. A noi che siamo un’associazione culturale d’idee. V’invitiamo a darci il cinque, che poi per mille fa un bel cinquemila. Lo useremo tutto in sostanze proibite. Noi siamo un gruppo aperto a collaborazioni esterne e contributi vari. Oboli, riconoscimenti in danaro, paghette settimanali nonché vitalizi fino ad mortem (SUA – Sulle Unghie Aguzze.) Accettiamo solo banconote di piccolo taglio. Dopo passate alla cassa e consegnate tutti i vostri averi, ma anche tutti i vostri esseri. Vi guadagnerete un bel buffetto di simpatia sulle guance.
Fatti e strafatti i convenevoli del caso, passiamo all’argomento di questo post, che è poi il motivo per cui siete incappati su questo blog: illudervi, millantando giga e giga di credito virtuale, che qui si faccia (con che faccia, poi) cultura con la “Q” maiuscola. Poesie, racconti, magari scritti da qualche interessante personaggio un po’ bohemien, da qualche dandy che verghi con stile shakespeariano etti di sonetti, da qualche poeta da anni dedito all’alcool che oltre le sue poesie vi sputi anche la propria anima.
Invece, niente di tutto ciò. A stento qualche rima baciata, qualche congiuntivo azzeccato così… per caso, qualche parola buttata lì a casaccio in modo del tutto immotivato e frasi incomprensibili spacciate ignobilmente per… ah, ah, ah, poesia. Già, poesia con la “p” minuscola, ma talmente minuscola da essere scritta in corpo otto demicondensed. Vergogna! Dico a voi, ma che vi siete collegati a fare, cosa speravate di trovare? Beh, sapete che vi dico? State sprecando del tempo sicuramente spendibile molto meglio e che ci voleva? Bastava andare dal vostro pusher di fiducia, recarvi alla solita cantina… e si! A questo punto non vi resta altro che ubriacarvi, ordinando il vostro solito bicchiere e applaudire il conferenziere da bar di turno: clap, clap, clap ecc.
Spero per voi che vi siate infilati berrette di pura lana vergine per affrontare le valanghe di ghiaccio che a breve rovineranno sui vostri poveri occhi indifesi. Immaginiamo di vedere qualcuno di voi indossare occhiali 3D per proteggersi dalle nostre insulsaggini poietiche. Bah, non lo deploriamo affatto, tanto poi lo acchiapperemo e lo costringeremo a downloadarsi tutti i post precedenti. Ora siamo costretti a farvi una raccomandazione importante riguardo il menù a tendina alla vostra destra: non è il solito menù a tendina e non è possibile accedervi oltre. Delle cellule a raggi infradito di ultima generazione vi sezioneranno le dita qualora clikkiate per sbirciare oltre. Soltanto Ramira Bonilla, superdotata di speciali guanti in minoreitano espanso potrà, se e quando riterrà opportuno, clikkare lassù e andarsi a fare i fatti propri un po’ più online. Quindi badate: non clikkate lassù o sarà in pericolo una vita umana: la vostra.
E passiamo alle raccomandazioni di rito: è un libero blog di poesie e racconti brevi. Chi vuole può sedersi alla vostra seggiola e clikkare qui per leggere qualcosa di assolutamente nostro. Desideriamo che scopriate il nostro talento, che ci mettiate a nudo, che ci facciate abbandonare qualsiasi pudore, che ci facciate buttare tutto il sudore, il sangue, senza resistenze, senza ostacoli alla vostra gioia di essere puri e felici di raggiungere la salvezza assoluta sia in cielo che in terra che all’inferno. Insomma… meglio di una confessione dal vostro parroco di fiducia, senza nemmeno dover dire, poi, le solite preghiere di rito, ma solo raccomandazioni, come dicevamo prima, ecco.
Jack di Flanella