Insomma: a las cinco de la tarde
In una serataccia del genere… ma che serataccia, climaticamente parlando intendevo, dopo una stressante giornata in prima fila a ciondolare in prima persona a cercar di vedere tutte le anteprime possibili della prima grande edizione della “Grande Frittella”, trasposizione al femminile del già più famoso programma di genere singolare maschile il “Grande Fruttolo”, primo reality dessert che consiste nel chiudere, in un barattolo fino alla scadenza, un miliardo di bacilli assolutamente vivi, programma desisamente sottovuoto spinto in onda sul primo canale… mi sono ricordato di questo blog di letture e mi sono scapicollato per venire qui con un ritardo accettabile, beh… almeno affettabile, un po’ affettato nei modi, ma sicuramente affiatato per la gran corsa. Tutto questo alle cinque del pomeriggio… a las cinco de la tarde, come componeva il sommo poeta Fede nel Rigo di Grasso d’Orca.
Venendo, ho perso un po’ di tempo a osservare le persone che guardano le vetrine o meglio, guardavo le persone osservare le vetrine quando un tipo mi guarda di scatto osservando in uno slang decisamente forbito:“ma che tiene a’ guardà? Manco ca’ io fusse o’ spasso de ll’otta a sera.”
“Cazzo, già le otto” ho pensato. Alzandomi il bavero del giubbotto ho tirato dritto senza esitazione, incurante dei vari “bucchine e’ mammeta” che mi sibilavano accanto agli orecchi. A proposito di orecchi: ricordate l’orecchio dell’altrettanto grande poeta male detto Arturo #¶§*^$¥? (ma che razza di nome incomprensibile, è proprio di difficile pronuncia) o meglio, tornando sui miei passi letterari, ricordate il resto del suo corpo, che purtroppo è ancora in mano ai banditi? “Ma dove voglio arrivare?” Mi chiedo mentre mi sono giunte notizie che gode di ottima salute, ovvero che è più in carne che ossa. Ci è anche arrivata un’altra busta contenente una scaloppina al sangue, con tanto di mittente indicato sopra, ma i poliziotti che curano le indagini hanno detto che non conviene appurarne il luogo, tanto sarà sicuramente falso, una vera purea depistante. Quale malvivente spedirebbe un pacco con tanto di nome e cognome e sede del proprio gruppo di terroristi? Ho anche verificato l’indirizzo sulle pagine gialle e, in effetti, corrisponderebbe a una strada vera. Poi ho chiamato il 1284 e il recapito corrisponde al covo del fatidico gruppo: M.a.C.O.M.E.M.a.i.: Movimento anti Colti Omosessuali Meglio Essere Maschio analfabeta ignorante.
Ho anche telefonato e chiesto di Arturo e qualcuno mi ha risposto dicendomi che era sotto la doccia e non poteva venire a telefono. Ma se la polizia smentisce…
Comunque, dopo daremo un’occhiata al pacchetto così mi direte le vostre impressioni, mi renderete note le vostre opinioni, mi racconterete della vostra vita da ragazze/i smaniose/i di darla/o via a qualche idiota/a… o no? Mah!
Dunque, veniamo a noi, state per assistere all’Nma nettura di noesie e nacconti nrevi. Due o tre cose fondamentali: la lettura è aperta a tutti, chiunque abbia voglia di leggere qualcosa di nostro può venire qui al video a farlo. Non bisogna registrarsi al sito, non c’è nessuna scaletta da seguire, non bisogna iscriversi in nessuna lista o partito, non bisogna convertirsi a nessuna religione. Non siamo una setta ma molti, molti di più. L’unica cosa che vi chiediamo è un po’ di buon senso, elemento di cui siamo totalmente sprovvisti e se ce ne date cinque o sei etti ve ne saremo grati da qui all’eternità.
Beh, buona lettura a tutti
Flà Uto Diesis